Il Giro d’Italia 2019
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Plaminmetria Generale – Giro d’Italia 2019 |
L’Emilia
Romagna è la Regione italiana con le città che hanno ospitato più tappe (sette), seguita da Piemonte e Veneto,
ognuna con sei.
11 Nuove città nella storia del Giro: Fucecchio, Vinci, Cassino, San
Giovanni Rotondo, Ceresole Reale, Lovere, Commezzadura, Anterselva,
Valdaora, Santa Maria di Sala, Passo Croce d’Aune.
Le dichiarazione di Mauro Vegni “Il direttore del Giro d’Italia“
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Mauro Vegni – Direttore Giro 2019 |
“Dopo l’esperienza del 2018 – con la partenza storica da Israele – quest’anno racconteremo una storia che è praticamente tutta italiana, tranne che per attraversare il confine solo per una tappa finale nella Repubblica di San Marino. In questo viaggio attraverso il nostro meraviglioso paese vogliamo mostrare non solo la sfida sportiva, ma anche il patrimonio culturale e turistico d’Italia: Leonardo Da Vinci, Gioacchino Rossini, l’Arena di Verona, le immagini uniche delle nostre montagne dalle Alpi alle Dolomiti, l’arrivo a L’Aquila dieci anni dopo il terremoto … saranno tutte parti integranti di questo Giro d’Italia “.
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Giro d’Italia 2019 – Il Percorso |
LA GRANDE PARTENZA E LA PRIMA SETTIMANA
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Il San Luca |
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L’arrivo di San Marino in 3D – #Giro 2019 |
Lunedì 20 maggio è il primo giorno di riposo del Giro, in Romagna.
LA SECONDA SETTIMANA DI GARA
attraverso la Pianura Padana: da Ravenna a Modena, attraverso le zone
colpite dal terremoto del 2012. C’è un’alta probabilità che la Tappa numero 10 finisca con uno sprint di gruppo.
E siamo allo Stage n°13 – L’arrampicata continua con tre difficili GPM, sulla strada da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Serrù), nella Val d’Orco della provincia di Torino. I corridori affronteranno prima il Colle del Lys dal versante della Val Susa, poi il Pian del Lupo (Santa Elisabetta) che sale fino a Cuorgné / Castellamonte e poi la salita finale del Passo del Nivolet fino al Lago Serrù. Il percorso si trova sulla ‘vecchia strada’ riasfaltata, con pendenze che raggiungono il 14-15%.
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Altimetria della tappa di Courmayeur |
Sabato 25 presenta un altra tappa dura a 5 stelle, da Saint-Vincent a Courmayeur. Anche
se breve (131 km) ci saranno cinque GPM e un’altitudine totale di 4.000 metri. Verrayes, Verrogne, Truc d’Arbe (Combes) e Colle San Carlo saranno affrontate prima del traguardo di Courmayeur dove, nel 1959, Charly Gaul
vinse e indossò la Maglia Rosa di quell’edizione del Giro d’Italia che poi vinse. Si tratta di salite lunghe con pendenze medie elevate, che si susseguono una dopo l’altra. Il giorno seguente è la tappa più lunga del Giro, 237 km da Ivrea a Como. I corridori affronteranno il finale “classico” delle recenti edizioni de Il Lombardia: Madonna del Ghisallo, Colma di Sormano (senza scalare il Muro), Civiglio e San Fermo prima del traguardo sulle rive del Lago di Como. E, dopo questi sali e scendi, i corridori saranno certamente grati agli organizzatori per secondo ed ultimo giorno di riposo che li attende lunedì 27 maggio a Como.
LA TERZA ED ULTIMA SETTIMANA
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Le “dure” cime da scalare nella tappa di Ponte di Legno |
L’ultima settimana del Giro 2019 inizia col botto martedì 28 maggio, da Lovere a Ponte di Legno: una lunga tappa alpina di 226 km con solo 🙂 5.700 meri di dislivello..! Icorridori affronteranno il Passo della Presolana, il Passo Croce di Salven, il Passo Gavia (Cima Coppi, il punto più alto di questa
edizione) e il Passo del Mortirolo (Montagna Pantani) dal lato più duro del Mazzo di Valtellina. È una tappa incredibilmente difficile che potrebbe definire la battaglia per il vincitore del Giro d’Italia.
Cima Coppi – Passo Gavia – Il Gavia sarà la Cima Coppi – il punto più alto del Giro d’Italia – per l’ottava volta. Nel
1996, nel 1999, nel 2004, nel 2006, nel 2008 e nel 2010 la tappa si svolse come da programma, mentre solo una volta non è stato
possibile arrivare – annullata a causa del maltempo del 1989, e
sostituita dalle Tre Cime di Lavaredo.
La diciassettesima tappa inizierà a Commezzadura, con una leggera discesa attraverso la Val di Sole, prima di salire fino al Passo della Mendola. Dopo la discesa verso Bolzano il percorso sale fino alla Valle Isarco e, dopo Bressanone, alla Val Pusteria. I corridori affronteranno le salite di Naz e Terento prima della lunga salita finale verso lo stadio di Biathlon di Anterselva, che ospiterà i campionati del mondo di sport invernali nel 2020. Il giorno seguente, da Valdaora a Santa Maria di Sala, il percorso di 220
km è praticamente tutto pianeggiante o discendente, passando per Cortina d’Ampezzo, Longarone, Alpago, Vittorio Veneto, Conegliano e Noale -fino alla probabile volata di gruppo.
La tappa 19, da Treviso a San Martino di Castrozza, è breve con un finale in salita. La prima parte è collinosa ma non particolarmente dura, con il Montello e il Passo San Boldo che salgono in vista dell’ultima salita. Il finale, con pendenze che non sono eccessive, è adatto per i finisseur o per una fuga.
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L’altimetria delle dure salite che attendono i corridori nella 20esima tappa |
Sabato
1 giugno le ultime montagne del Giro 2019 attendono i girini con una tappa molto impegnativa. Questa tappa dolomitica con oltre 5.000 metri di dislivello comprende le salite di Cima Campo, Passo del Manghen, Passo del Rolle e la salita finale della Croce d’Aune-Monte Avena.
IL GRAN FINALE ALL’ARENA DI VERONA
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Il percorso dell’ultima tappa a cronometro |
prima parte è su larghe strade rettilinee fino alla
salita delle Torricelle (4,5 km – con una pendenza media del 5%). Seguirà una discesa di 4 km verso Piazza Bra e l’Arena di Verona, dove verrà incoronato il vincitore del Giro d’Italia 2019.Per la quarta volta il Giro d’Italia termina a Verona con un ITT. Le tre precedenti occasioni erano:
- 1981, Soave-Verona: la tappa è stata vinta da Knut Knudsen, mentre lo svedese Tommy Prim guadagnò due secondi sulla Maglia Rosa, Giovanni Battaglin, l’italiano vinse il 64° Giro con 38″ sullo svedese;
- 1984, Soave-Verona: tappa vinta dall’italiano Francesco Moser, che ha
indossato la Maglia Rosa precedentemente sulle spalle di Laurent Fignon. La velocità media di Moser, pari a 50.977 km / h, ha ribaltato il francese a 1’21 “in 42 km; - 2010, Verona-Verona: la tappa fu conquistata da Gustav Erik Larsson, ma l’italiano Ivan Basso ha mantenuto il suo vantaggio ed ha vinto il suo secondo Giro.